Riabilitazione e rieducazione della scrittura ad Grottammare provincia di Ascoli Piceno.
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Studio di Fisioterapia Santori Marino.
Sono Francesca Capriotti e lavoro come consulente grafologa, educatrice e pedagogista del gesto grafico, aiuto compiti e tutor DSA-BES da alcuni anni a San Benedetto del Tronto (AP).
Le mie competenze ed interessi hanno come comune denominatore l'osservazione e la cura del bambino e dell'ambiente in cui vive, partendo dall'infanzia fino ad arrivare all'adolescenza.
La domanda che mi sento rivolgere più spesso è:” Chi è e cosa fa un grafologo?”.
La grafologia, è bene specificarlo, è una disciplina delle scienze umane che studia la scrittura per giungere alla delineazione della persona nei suoi aspetti intellettivi, temperamentali e relazionali.
La scrittura è individuale, si evolve, è viva ed esprime un movimento; in particolare il grafologo dell'età evolutiva applica il sapere grafologico allo studio della gestualità grafica fin dall'infanzia. Si parte infatti dall'esame dello scarabocchio, per arrivare al disegno e alla scrittura vera e propria. Quante informazioni preziose ci possono rivelare queste produzioni grafiche riguardo la crescita intellettiva ed emotiva dei nostri figli…
La mia scuola grafologica di riferimento è quella morettiana che ha come maestro padre Girolamo Moretti il quale afferma che: “La grafologia è la scienza sperimentale che dal solo gesto grafico d'uno scritto umano rileva le tendenze sortite da natura”.
Scrivere è dunque un'attività simbolica, spaziale, temporale che si inserisce in un ambiente (il foglio) e lascia un'impronta (la grafia) che ha un ritmo, un'energia, una forma che riconducono in maniera inconfondibile al suo autore e ci parlano di lui.
Non sempre però le scritture presentano un ritmo fluido o un'energia ben canalizzata; sempre più spesso invece soprattutto nei ragazzi in età scolare, la produzione grafica risulta non leggibile e gli scriventi lamentano spesso dolori al polso e/o alla mano con i disagi che ciò comporta.
Cosa fare? Una nuova figura professionale è emersa negli ultimi anni in Italia e cioè quella dell'Educatore del gesto grafico nata in Francia grazie allo psicologo e grafologo Olivaux il quale ha introdotto negli anni '60 un metodo per aiutare i ragazzi che presentano scritture “difficili”.
L'AGI, l'Associazione Grafologica Italiana alla quale sono iscritta, definisce l'Educatore del gesto grafico in questo modo: “E' il professionista che favorisce, sostiene ed integra i processi di apprendimento dell'espressione del gesto grafico e della scrittura manuale, promuovendo la conquista di un movimento grafico fluido, funzionale e adeguato ai ritmi personali”.
L'educatore del gesto grafico è quindi in grado di operare restituendo alla scrittura quelle prerogative di chiarezza, scioltezza e velocità che la rendono funzionale al suo compito che è quello di comunicare.
Il lavoro solitamente inizia con il colloquio con i genitori e la visione dei quaderni del ragazzo. Nell'incontro successivo si valuta se lo scrivente possieda o meno i prerequisiti fondamentali per scrivere in maniera funzionale e cioè l'impugnatura corretta dello strumento grafico, la giusta postura, un buon orientamento spaziale e temporale, una sviluppata motricità generale e fine, un'adeguata coordinazione oculo – manuale, la corretta dominanza dell'occhio e della mano e lo si farà disegnare, leggere e scrivere.
L'ultimo step è la restituzione dell'osservazione ai genitori e la programmazione delle attività da proporre al ragazzo.
Solitamente il lavoro con i bimbi piccoli è incentrato sull'uso dei colori a dito, a cera, sull'uso della plastilina, sul ritmo, sui grandi tracciati e sui pregrafismi.
Per i ragazzi in età scolare ci si concentra sull'impugnatura, sulla postura, sul pregrafismo e sul corsivo.
Per i ragazzi delle medie e superiori l'accento è posto sulla prensione, sull'esecuzione dei tracciati scivolati e sulla pittografia guidata.
Gli incontri con i ragazzi si svolgono una volta a settimana ed hanno la durata di circa un'ora.
Nel corso di 6 anni di attività ho avuto la possibilità di seguire diversi ragazzi di varie età ottenendo dei buoni risultati. Molto dipende dalla costanza con cui vengono effettuati gli esercizi e dalla motivazione personale.
Mi preme infine sottolineare come le difficoltà grafo – motorie si accompagnino spesso alla presenza di alcuni dei disturbi specifici dell'apprendimento, più notoriamente chiamati D.S.A. Sono disturbi di natura neurobiologica in presenza di capacità cognitive adeguate ed il tutor DSA può aiutare lo studente ad adottare delle strategie per trovare un proprio metodo di studio e a prendere consapevolezza delle proprie capacità, accrescendo l'autonomia ed il senso di autoefficacia.
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